L'Italia ha le serrande abbassate oramai da settimane e insieme alla crisi sanitaria e quella umana ed emotiva, comprensibile e ovvia, è sempre più concreta la presenza di un recessione economica con pochi precedenti nella storia. Zero possibilità di incasso, unite ad affitti e mutui da pagare sono un situazione che accomuna tutte le imprese italiane, colpendo in particolar modo il comparto ricettivo in toto che, secondo una stima della Fondazione nazionale commercialisti, si troverà a perdere in questo 2020 quasi 17 miliardi di euro. Davanti a questo muro di problematiche in cui è difficile orientarsi, le 19 organizzazioni di settore della ristorazione si sono unite, firmando una petizione rivolta al Governo e alle Istituzioni preposte per chiedere aiuti concreti e immediati. "Aiutateci!" I ristoratori italiani scrivono al Governo A firmare la lettera 19 realtà di cui fanno parte cuochi, ristoratori, pizzaioli, gelatieri, pasticceri, panificatori, responsabili di sala: ADG, Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto; A.P.A.R., Associazione Provinciale Pasticceri Artigiani Reggini; A.P.G.A., Associazione Pasticceri Gelatieri Artigiani; AIG, Associazione Italiana Gelatieri; AMPI, Accademia Maestri Pasticceri Italiani; APCI Associazione Professionale Cuochi Italiani; Associazione Cibo di Mezzo; CHIC, Charming Italian Chef, Compagnia Gelatieri; Conpait, Confederazione Pasticceri italiani; Conpait Gelato; E.P.P.C.I., Eccellenza Professionale Pasticceria Cioccolateria Italiana; FIC, Federazione Italiana Cuochi; Gelatieri per il Gelato; IMPRENDISUD Gruppo Ristorazione; JRE, Jeunes Restaurateurs Italia; Le Soste di Ulisse; Ri.Un., Ristoratori Uniti; Ristoranti del Buongusto. "Fate presto, aiutateci”. Il drammatico appello dei ristoratori al Governo Condividi Riuniti in una "class action" con pochi precedenti, chiedono al Governo le seguendi misure, considerate essenziali per la sopravvivenza del comparto: sospensione di leasing e mutui e recupero delle mensilita? congelate in coda al periodo previsto dalla relativa misura posta in essere; cancellazione delle imposte nazionali e locali pertinenti (a titolo indicativo e non esaustivo TARI, IMU, affissione, occupazione suolo pubblico, etc.), credito per utenze relative alle attività commerciali; accesso al credito senza interessi, garanzia pubblica sugli affidamenti e finanziamenti alle PMI; proroga della cassa integrazione straordinaria per almeno il 50% del personale in forza al 23.02.2020 e fino al 31.12.2020; reintroduzione dei voucher; ammortizzatori e incentivi per chi non licenzia e/o assume dipendenti fino al 31.12.2020; superamento delle persistenti criticità in capo al tema affitti. Queste ad oggi sono considerate se non l'unica "la più concreta strada da percorrere per salvaguardare il presente e costruire il futuro evitando il collasso totale e irrimediabile dell’intero settore, messo drammaticamente a rischio dall’emergenza sanitaria Covid-19. È la prima volta che un’iniziativa così rappresentativa viene realizzata in Italia. La sua genesi è legata alla consapevolezza che, specie in una situazione così difficile e imprevedibile, il bene comune deve superare ogni tipo di individualismo. Solo un’azione coordinata e sinergica è in grado di garantire un approccio efficace e un risultato concreto, senza il quale difficilmente si uscirà dal tunnel". Un'azione dettata anche dal timore che la percezione dell'emergenza si smorzi con "il cessato pericolo" sanitario, per questo i firmatari sottolineano la necessità che tutto questo "uno stimolo per il consolidamento di un approccio diverso e di un metodo di lavoro unitario per fare fronte comune in tutte quelle occasioni in cui sarà necessario far arrivare la voce della ristorazione italiana". Con questo spirito, si invitano anche tutte le altre realtà associative e rappresentative del comparto ad unirsi a questo appello, per lavorare in completa sinergia.